lunedì 4 agosto 2014

Al Ceppo: la cucina "borghese" che non delude

l'uovo soffice con asparagi e tartufo estivo

Vivo da ormai quasi 15 anni a Roma, mi occupo di cibo da 10 e fino a qualche mese fa abitavo poco distante dai Parioli. Insomma, confesso: sono colpevole di non essere mai stata - fino a ieri sera - Al Ceppo per via di un certo pregiudizio anti-pariolino. Sono piuttosto insofferente ai luoghi - fisici e mentali - borghesi, per non parlare della cucina etichettabile con lo stesso aggettivo.
Cosi' come a Napoli la mia famiglia evitava in modo abbastanza netto gli indirizzi rassicuranti del Dotto', che le faccio mangiare oggi?, anche io ho sempre privilegiato indirizzi gourmet possibilmente avanguardisti (o diciamo, almeno al passo con i tempi) che dessero un brivido di emozione o altrimenti locali pop con qualcosa di nuovo da dire e veraci trattorie con pochi fronzoli. Ieri sera invece con alcuni amici mi sono seduta per la prima volta alla tavola di questo storico ristorante pariolino - o meglio a uno dei tavolini esterni, ma mi riprometto di andarci in inverno per godere della calda sala interna piacevolmente retro' o magari del bellissimo tavolone in legno affacciato sulla cucina, e sulla griglia - e non sono stata affatto delusa.

La cucina e' affidata da un paio d'anni al giovane Emanuele Maggio, che vanta collaborazioni importanti dall'Apsley's di Heinz Beck a Londra fino alla Madia di Pino Cuttaia a Licata, ma la regia complessiva del locale e' affidata a due donne, Cristina Milozzi e la figlia Caterina, che si occupa della fornitissima e interessante carta dei vini.

Il menu cambia ogni stagione, ma volendo anche ogni giorni in base alla spesa. Purtroppo le foto lasciano a desiderare perche' la luce ai tavoli esterni - molto piacevoli in una fresca e tranquilla serata estiva come quella di ieri - era bassa.

Noi ci siamo affidati a Caterina per cominciare, con una bella serie di antipasti in porzione assaggio per levarci piu' di una curiosita': buonissime le sarde a beccafico in versione contemporanea (due "siluri" farciti e impanati con delle erbe), elegante il carpaccio di pesce spada affumicato alla pigna (che pero' si sentiva poco) con pomodorini secchi, da registrare meglio - per consistenza e temperatura di servizio - l'uovo soffice con con asparagi e tartufo estivo, nella foto di apertura.

E veniamo ai primi: volendo evitare il glutine, io ho scelto la zuppetta di pomodoro con peperoni arrostiti e burrata. Scelta indovinatissima: la zuppetta era saporita e cremosa, con un bel contrasto con la morbidezza e freschezza della burrata, il gusto profumato e intenso dei peperoni e l'acidita' piacevole del sedano sottaceto lasciato a grandi tocchi che dava un contraltare pungente ad alcuni bocconi. I miei commensali si sono detti molto soddisfatti dai ravioli cacio e pepe alle zucchine - intelligente e golosa rivistazione stagionale di un grande classico della cucina romana - e un filo meno (per esecuzione ed equilibrio dei sapori) dagli spaghetti aglio, olio e peperoncino con ovoli e tartufo nero (nella foto).

Puntiamo sulla carne per i secondi, visto che la griglia e' un richiamo troppo forte cosi' come le animelle di vitello presentate a mo' di arrosticino, con accanto alle verdure grigliate. Divertenti, ma forse poco goduriose almeno per chi come me adora la consitenza - morbida ma "masticabile" - di questa parte di quinto quarto. Buonissima e cotta alla perfezione invece la costata di fassona alla griglia accompagnata da patate arrosto.

Per i dessert, lasciamo fare ancora a Caterina e ci arrivano in tavola tanti assaggi goduriosi: il gelato con crumble croccante e pesche marinate al pepe di Sechuan, i "cannoli" con ricotta e scorza d'arancia confit - "importati" dallo chef direttamente da Licata - e la divertente tazzina con gelato al Varnelli, panna, mandorle sabbiate e chicco di caffe' tostato da affogare con l'espresso servito a parte. Il conto - senza vino - si attesta tra i 50-70 euro a seconda di cosa si sceglie.

Per quanto riguarda la cantina, noi abbiamo scelto un Etna Rosso di Passopisciaro per accompagnare la carne e, prima, uno Champagne Rose' Paul Bara per un brindisi di commiato dedicato a una persona che ha avuto un ruolo importante nelle nostre vite, e che proprio ieri sera ha lasciato questo mondo in maniera totalmente inaspettata.

Al Ceppo
Via Panama, 2, 00198 Roma
Telefono:+39.06.8419696

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