martedì 19 agosto 2014

Ode alla Cobrançosa


foto degli oliveti del Nordeste tratta da noticiasdonordeste.pt
Non vado in Portogallo da molti anni e, anche se Lisbona mi aveva affascinata abbastanza, non posso dire di conoscere bene questo paese europeo ne' di considerarlo una grande meta gourmet, fatti salvi bacalao e sardine. Quest'anno invece, nel corso degli assaggi per la prossima guida Flos Olei curata ed edita da Marco Oreggia, ho fatto una bella scoperta: il Portogallo produce ottimi extravergine!
A quanto pare si e' trattata di una sorpresa anche per lo stesso Marco - decisamente piu' esperto di me in fatto di olio in generale, e di Portogallo - visto che rispetto agli assaggi degli scorsi anni il numero di campioni veramente ottimi ha segnato un netto aumento.

Ho avuto la fortuna di partecipare, ormai un paio di mesi fa, a una sessione di assaggi in cui c'erano molte bottiglie portoghesi e siamo rimasti tutti colpiti dalla qualita' media molto alta e dai profumi affascinanti di questi oli. In particolare, tutti quelli che mi sono piaciuti di piu' erano a base di Cobrançosa. Si tratta di una cultivar portoghese diffusa soprattutto nel nord e del centro del paese, che sta dando ottimi risultati in due delle zone piu' vocate: l'Alentejo e soprattutto il Trás-os-Montes, nel Norteste, zona portoghese al confine con la Spagna (Galizia e Castiglia e León) dove infatti questa varieta' e' stata impiantata negli ultimi anni viste alcune sue caratteristiche particolari oltre alla sua ottima qualita': raccolta facile, grande resistenza al freddo e alla mosca, buone rese (fonte: viveros el soto).

Marco
mi ha raccontato qualcosa del Trás-os-Montes, e mi ha fatto venire voglia di andarci: una terra abbastanza "selvaggia" e rocciosa, con grandi vallate attraversate da fiumi (il Douro, in particolare) e belle aziende che, a quanto pare, hanno cominciato a lavorare davvero bene.
Di una bottiglia ho un ricordo piu' preciso perche' mi e' stata lasciata la bottiglia aperta per la degustazione e l'ho usata per condire i miei piatti a casa, ma dalle note di degustazione posso dirvi qualcosa anche sulle altre etichette che mi sono piaciute di piu'.
 

Cominciamo dunque dal Rosmaninho Premium (che si pronuncia rosmanignu e significa, come potete immaginare, rosmarino, ma non e' assolutamente un aromatizzato) della Cooperativa de Olivicultores de Valpaços che, nata nel 1951 con 28 soci, nel 2000 e' arrivata a contarne circa 1900: facile capire che sia una delle realtra' piu' grandi e importanti della zona e dell'intero paese.
Si tratta di un olio della Dop “Tras-os-Montes”, in vigore dal 1994.
L'extravergine Rosmaninho e' a base di cultivar Verdeal, Madural e Cobrançosa; piacevole ed elegante in bocca, con note di piccante e amaro in equilibrio, ha un bellissimo profumo di foglia di pomodoro che mi ha davvero conquistata; l'ho usato per condire insalate miste, insalate greche con pomodori e feta e molti altri piatti a base di verdure e pomodori.

Molto buono anche il Quinta do Romeu della azienda Clemente Menéres, storica azienda familiare sempre nel Nordeste che oggi conta 60 associati (tutti discendenti del fondatore a cui e' intitolata l'azienda!) e migliaglia di ettari di cui 120, tutti certificati biologici, dedicati all'olivicoltura nel distretto di Bragança. Anche in questo caso le cultivar sono Cobrançosa, Verdeal Trasmontana e Madural. Non ho segnato molto sul mio quaderno tranne il fatto che mi fosse piaciuto per cui vi riporto le note di degustazione dal loro sito: "di colore verde/giallo con aromi intensi di erba, fiori e olive. In bocca e' rotondo, denso e fluido; parte con un accenno di mandorle dolci, seguito da olive verdi, note vegetalu e un finale estremamente lungo e complesso con una nota speziata ma per nulla aspra (?credo intendano amara). Un extravergine raffinato, con una personalita' delicata e non troppo potente pur rivelando grande eleganza e armonia".

Purtroppo mi mancano gli altri riferimenti degli oli portoghesi a base di Cobrançosa assaggiati con soddisfazione. E' invece un monocultivar di Arbequina - varieta' spagnola presente anche nell'Alentejo, dove sorge Oliveira da Serra - enorme azienda agricola di proprieta' del gruppo internazionale (ma nato in Portogallo) Sovena - che conta ben 10 milioni di piante che crescono su oltre 10.000 ettari suddivisi tra 57 proprieta' in 4 diverse regioni portoghesi. Decisamente piu' intenso e dalle spiccate note vegetali, con una carica di amaro e piccante maggiore rispetto agli oli precedenti, sorprende per freschezza ed eleganza. Il sito del produttore lo indica con carni bianche e pesce, ma naturalmente va benissimo anche verdure grigliate e perche' no, per dare slancio a un profumato hoummus.

Per maggiori dettagli e per conoscere punteggi e aziende in guida dovrete aspettare ancora qualche mese, quando uscira' la guida Flos Olei 2015! Se invece vi fosse venuta voglia di andare a scoprire il Portogallo olivicolo - come a me - segnalo che il sito del turismo portoghese ha una sezione dedicata al turismo dell'olio.... e noi quando??




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