Qualche sera fa sono stata invitata ad una cena per la stampa da Yainiku, "risto-concept fusion" al Pigneto. Un altro ristorante trendy e magari cino-jap sull'onda lunga della moda del sushi? Non proprio. In realta' sia i titolari - Maurizio e Giulietta - che la cuoca sono italianissimi, ma appassionati di Giappone e cucina giapponese (lui e' rappresentante di vini in Giappone), e hanno avuto modo di conoscere da vicino la cucina giapponese "vera". Che quindi vuol dire non solo sushi, ma tutta una lunga serie di pietanze e ingredienti.
Cosi', seguendo l'abitudine giapponese di chiamare i locali in base al cibo servito o allo stile di cucina, hanno battezzato questo grazioso ristorante nella zona quiet del Pigneto (c'e' anche un piacevole dehors, peccato che l'altra sera piovesse!) Yakiniku, che vuol dire - semplicemente - carne alla griglia. La particolarita' principale del locale sono infatti i tavoli - progettati e installati da una ditta giapponese - che hanno incorporata una griglia su cui i commensali possono cuocersi da soli la carne (o altro). Non pensate alle tremende griglierie pseudo-toscane piene di fumo da cui si esce puzzando peggio di un girarrosto: i pragmatici giapponesi hanno pensato anche a questo, dotando i tavoli di un sistema di aspirazione "a rovescio" per cui il fumo viene risucchiato verso il basso e portato fuori da un sistema di tubi posizionato sotto al pavimento (e anche i grassi di cottura vanno via). Davvero ingegnoso, unico neo e' che risulta difficile accavallare le gambe (e io non sono certo una stangona!)
Ma veniamo al cibo: carne alla griglia, dunque, ma anche una vasta scelta di piatti di "cucina casalinga" giapponese, piu' qualche concessione (divertente, anche se non sempre riuscita) alla cucina fusion e al mix tra Mediterraneo e Pacifico. Ci sono quindi udon e yakisoba (noodles e tagliatelle), tempura, zuppe, teppanyaki (pesce e carne alla piastra, soprattutto per chi non ha voglia di "cucinarsi" da se' o preferisce sedersi fuori, dove non ci sono i tavoli yakiniku) e anche sushi per chi non puo' farne a meno!
Noi abbiamo assaggiato degli ottimi antipasti come il carpaccio di Kobe con olio e limone - carne tenera, saporitissima e con una insolita marezzatura stratificata, sara' l'effetto del famoso massaggio? - e del salmone marinato, per poi passare alla crema di fagioli e porri con gamberone fritto, molto carina come idea ma secondo me un po' stucchevole.
Buonissima e addictive (ne ho mangiata una ciotola e mezza e avrei continuato!) la sushi rice bowl con tonno, salmone marinato, pesce spada, uova di salmone, avocado e zenzero sottaceto e una deliziosa maionese di wasabi che dava lo sprint senza essere invadente: buonissima!
Chiusura un po' insolita con la torta cioccolato e pere, forse poco jap e poco fusion ma molto, molto buona! Ci sono anche proposte piu' "etniche" come il tiramisu' al te' verde ma dalle mie passate esperienze con i dolci orientali direi che le torte made in Italy sono una saggia scelta dei titolari!
I prezzi non sono bassi soprattutto se rapportati al contesto "popolare" del Pigneto - diciamo che per un pasto completo una cinquantina di euro ci vogliono, ma con la cucina etnica e' sempre difficile quantificare cosa corrisponda ad un italico "pasto completo" - pero' i vari menu yakiniku che mi sembrano piuttosto ricchi, a 40 euro, possono essere una buona soluzione se volete essere sicuri di non sforare. Da bere vini e birre artigianali italiani, e non posso che approvare la scelta!
Yakiniku
www.yakiniku.it
Via del Pigneto, 209 00176 Roma
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