Ok lo ammetto. Chiamatemi pure radical-chic, ma a me il Pigneto piace. Da anni, senza nessuna motivazione logica - soprattutto per me che pur di non spostarmi dal mio quartiere costringo gli amici a venire solo ai cinema sotto casa - ci vado abbastanza spesso per un caffe' con gli amici che vivono li', per il parrucchiere (ci sarebbe anche a Monti, ma qui e' diverso), per l'aperitivo informale, per la cena. Ma a farmici andare per tre volte nel giro di poche settimane ci e' riuscito solo Rosti!
Il nuovo locale di Marco Gallotta e Massimo Terzulli (gli stessi di Primo), ricavato con lunghi lavori in una ex officina Daewoo, e' quello che mancava a Roma.
Non e' solo perche' ha un grande spazio all'aperto ed ha un ambiente carino ma molto curato (sempre dall'architetto Roberto Liorni, vedi Primo e molto altro) con i grandi tavoli sociali all'interno - cose che a Roma bastano a fare la fortuna di un locale a prescindere dalla qualita' del cibo, come per esempio e' il caso della Limonaia a Villa Torlonia o del ViVi Bistrot a Villa Pamphili.
Rosti e' un posto bello, semplice, informale, accogliente, per nulla presuntuoso, onestissimo nei prezzi, dove mangiare bene e non doversi preoccupare troppo se e' una di quelle giornate che sarebbe stato meglio rimanere con la faccia sul cuscino per 12 ore. Anche se prima o poi giuro che ci vado dopo essere stata dal parrucchiere, dimostrando che anche io posso riuscire ad avere dei capelli decenti come si conviene a una signora di una certa eta'.
Altri punti positivi: e' grande e finora non ho mai avuto problemi a trovare posto, non e' un'impresa parcheggiare e prima o poi gli aprira' anche una fermata della metro davanti, ha un'area giochi per i bambini cosi' non rompono troppo se capiti a un tavolo dove sono troppo numerosi (ma stamattina mi sarei alzata per andare a dare due schiaffi di persona a quei simpatici rompipalle che strattonavano gli alberi) e un mini orto da cui raccolgono insalate e erbe aromatiche. Ma soprattutto, ha una cucina aperta tutto il giorno e quindi ci si puo' andare a qualunque ora e ancor piu' soprattutto - ragazzi, vi adoro!! - ci si puo' fare colazione fino all'ora dell'aperitivo.
In sostanza, c'e' un menu "tutto il giorno" in cui ci sono le cosa da colazione classiche - dolci, lieviti, yogurt con cereali, "le vitamine" (frullati, centrifughe, macedonie), pane e marmellata - e le "colazioni geografiche" cioe' quella all'italiana, all'inglese, nordica (con pesce affumicato, scelta oggi da una mia amica perche' ognuno ha gli amici che si merita) e iberica (scelta da me e da un mio amico, perche' ognuno ha gli amici che si merita e per me e molti miei amici la colazione in Spagna e' una delle ragioni per cui essere felici di vivere, anche se qui avrei un piccolo appunto: voglio il mio pan tomate!!!!). Prezzi delle colazioni tra gli 8 e 9 euro.
colazione iberica: frittata di patate, toast formaggio e prosciutto, caffe e succo bio Plose |
colazione nordica: sgombro affumicato, salmone, formaggio fresco, caffe e succo |
Noi l'abbiamo ordinata esattamente alle ore 12,45 e nessuno ci ha guardato male (i nostri amici molto piu' tardi e idem) anche se era gia' scattata l'ora del brunch, che per 20 euro prevede una scelta salata (lasagne, cannelloni, pollo ai peperoni tra le altre cose) che ti offre anche la possibilita' di vedere le soluzioni ingegneristiche dei piu' affamati per mettere a punto il modello di piatto soppalcato in cui riuscire a infilare piu' roba possibile.
Poi, visto che avevamo ancora fame, abbiamo ordinato in ordine sparso e senza nessun filo logico anche dello yogurt con il muesli, una macedonia, una torta al cioccolato e una crocchetta di patate, tutto dal menu del giorno.
Abbiamo provato anche a chiedere qualche porzione del buonissimo pure' di patate e porri (che io avevo assaggiato in precendenza) scritto sulle lavangne facendo finta di non leggere che ci fosse scritto su "aperitivo" ma quello no, non ce l'hanno portato.
Per assaggiarlo bisogna venire quando scatta il turno del menu della cena, in cui non troverete pasta (e qui, a Roma, ci vuole coraggio...) ma tanti fritti, tante verdure, panini (anche col pastrami) e carni arrosto, l'immancabile rosti di patate e un'ottima pizza "romana" che per una volta non mi fa rimpiangere ne' Napoli ne' Sforno.
Nelle visite precedenti ho provato appunto il rosti di patate, l'agnello alla griglia con patate, il gia' citato pure' di patate e porri, lo sformato di fave e cicoria, lo sgombro affumicato con la stracciatella e una geniale insalata aromatica composta da oltre 30 tipi di foglie, tra quelle raccolte nell'orto e quelle procurate da fornitori di fiducia, servita senza nessun fronzolo e da condire a piacere. Fin troppo facile il paragone con le insalate plastificate bell'e pronte in vendita al supermercato, ma e' davvero incredibile come una "semplice" insalata possa farti capire quello che "non" mangiamo di solito. Dopo i primi bocconi esplosivi e tutti diversi, si finisce a mangiare le foglioline una per una per capire quale sia quella piccante, quale quella che sa di frutta e cosi' via...
l'agnello |
il rosti |
Due parole in piu' sulla pizza, decisamente la "romana" piu' buona assaggiata a Roma in tanti anni. Sottile, ma non croccante e per nulla gommosa, viene fatta utilizzando le farine biologiche macinate ad hoc da un mulino artigianale piemontese (Sobrino), stesa a mano e cotta al forno a legna. Proposta in poche varianti, ma ben condita, non ha pretese gourmet ma soddisfa in pieno la voglia di pizzaebasta.
Insomma, io inizio a cercare casa al Pigneto!
Telefono | 06 275 2608 |
L'ho visto solo da fuori e già mi sembra molto carino. Ci vado presto e ti dò il mio giudizio.
RispondiEliminaCiao
Enrico
Fammi sapere Enrico! Naturalmente non aspettarti cucina creativa, ma secondo me si mangia proprio bene
RispondiEliminaE chi la vuole la cucina creativa ;-)))
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