Ce l'ho fatta, pare. Sono sopravvissuta (malconcia, ma viva) anche a questo Salone del Gusto (e Terra Madre), il terzo della mia vita e il primo da espositrice. Anzi, da espositrice/visitatrice/giornalista, il che vuol dire fatica tripla anche senza fare niente di particolare. Manco fossi WonderWoman (e senza cabina telefonica) ho passato 5 giorni a fare avanti e indietro a velocita' supersonica tra lo stand di Birra del Borgo, la Piazza della Pizza e i tantissimi stand presenti, a salutare amici vecchi e nuovi, assaggiare e fare acquisti. La cosa piu' bella, senza retorica, e' stato incontrare tantissimi amici, alcuni praticamente certi e altri del tutto inattesi. La cosa piu' brutta e' stata aver vissuto pochissimo Torino - nonostante alcune temerarie uscite serali - una citta;' che mi ha sempre affascinato e dove in un lontano passato avrei voluto vivere. Altra cosa piuttosto seccante, capitare al Salone - e per di piu' in uno stand di birra artigianale! - nel mio periodo di disintossicazione dal glutine. Quindi, niente birra e niente pizza, sotto gli occhi sconcertati di quelli che mi hanno visto seguire almeno 6 seminari sulla pizza senza assaggiarne nemmeno una!
Ecco una panoramica veloce della mia settimana torinese, con qualche dettaglio in piu' sulle cene Fuori Salone e sugli acquisti fatti!
Le immagini
Lo stand Birra del Borgo con i bellissimi bicchieri decorati da Giovanni Trimani |
La 25Dodici Oude con la Susianella, abbinamento scelto dalle blogger di Gente del Fud |
Akio Nishikawa, verace pizzaiolo napoletano ad Osaka! |
la pizza di Renato Bosco, che io ho potuto solo guardare |
Ciro Salvo, grande pizzaiolo napoletano con passione e conoscenze da vendere, entusiasta di essere al Salone nonostante la nascita della piccola Ludovica |
la marinara di Ciro Salvo |
Un gradito omaggio da parte della Associazione Verace Pizza Napoletana |
La pizza "con sorpresa" di Emanuele De Vittoris, coordinatore tecnico della Piazza della Pizza |
le pagnotte di Graziano Monogrammi |
Il focaccino farcito con friarielli e mortadella di Prato di Graziano Monogrammi |
Dettaglio degli Orti di Terra Madre |
Dettaglio degli Orti di Terra Madre |
Terra Madre, prodotti dal mondo |
le zucche negli orti di Terra Madre |
Il mio bottino
Quello che ho assaggiato e in qualche caso ho portato via dal Salone, per me o come regalo :)
- I ceci di Cicerale, introvabili in loco, per il Discover Cilento Fundraising Dinner del 10 novembre
- I carciofi di Pertosa sottolio
- La pasta senza glutine della Fabbrica della Pasta di Gragnano, e speriamo che sia buona con quello che e' costata!
- Il gelato dell'Agrigelateria San Pe', sempre buonissimo!
- Le bombette pugliesi, buone ma care arrabbiate!
- La Cola di Baladin, prodotta con noci di cola del Presidio Slow Food della Sierra Leone, presente a Terra Madre
- Le melanzane di Rotonda sottolio, gentile omaggio di un espositore che ho incenerito con lo sguardo per aver preso una birra senza permesso!
- I gianduiotti di Guido Castagna
- I prosciutti Dok Dall'Ava
- i funghi secchi "speciale" che usero' per il prossimo risotto
- i fantastici formaggi della Giunca', tra cui uno straordinario erborinato di capra
- la crema spalmabile di cioccolato all'olio di nocciola di Pariani, e l'olio di pistacchio che resta il mio preferito tra tutti gli assaggi vecchi e nuovi
- il pepe di Memot, dalla Cambogia, sperando che sia buono come quello di Kampot assaggiato li' quest'estate
- La cervesa artesana argentina, anche se pare che non siano proprio un granche' le ho prese per soddisfare la curiosita' di chi puo' berle :)
Cene e altro fuori Salone
La prima sera, dopo l'allestimento sono stata portata dai miei adorabili colleghi a (non) mangiare una pizza napoletana a Torino! C'e' da dire che la scelta non era molta, la fame tanta e alla fine il Cammafa' (traduzione per i non napoletani: e cosa possiamo farci?) e' stata la scelta migliore. La pizza non sembrava nemmeno malvagia e sono stati cosi' gentili da farmi un piatto gluten free fuori menu. Gran finale (per loro) con il liquore di mela annurca!
La seconda sera, in compagnia di un'amica, ci siamo sfamate allo stand della Granda con bollito e crudi di carne prima di fare un tuffo nel passato (precisamente, agli anni Novanta) con il concerto degli Asian Dub Foundation all'Hiroshima Mon Amour.
Provatissime da tale sforzo giovanilistico, la sera dopo ci siamo concesse una cena vera e propria con i colleghi di stand da Le Papille, un posto molto carino in pieno centro, a meta' tra la tavola calda di tendenza e la bottega artigiano-gastronomica. Pochi piatti ma originali e gustosi, una buona scelta di di vini e prezzi assolutamente onesti lo rendono un indirizzo piu' che segnalabile!
Il riso con verdure speziate a Le Papille |
Ultima sera a cena tutti insieme al Petit Baladin, locale torinese di Teo Musso, molto carino per l'ambientazione vagamente anni 50 ma con poca scelta - sia per bere sia per mangiare - per chi non puo' avvicinarsi al glutine....
la sala del Petit Baladin |
Ma la vera esperienza gastronomica del Salone e' stata naturalmente la cena di rito al Combal.0, di cui vi raccontero' in un altro post.....
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