A meno di una settimana dal ritorno dell'atteso appuntamento con Identita' London - cioe' il congresso milanese di alta cucina ideato da Paolo Marchi in tresferta nella capitale britannica - Londra fa parecchio parlare di se' gastronomicamente e non solo, e io non vedo l'ora di toccare suolo inglese per provare un po' di posti nuovi pare molto interessanti, oltre che per assistere alle lezioni del congresso IG.
La terza edizione, ridotta a un solo giorno - martedi 18 ottobre - ma davvero molto pieno e interessante (basta guardare chi sono gli chef qui su, tutti italiani "residenti" questa volta) si terra' al Town Hall Hotel & Apartments, che ospita anche il Viajante del gettonatissimo chef Nuno Mendes, che fara' gli oniri di casa. Le "lezioni" (a numero chiuso) si svolgeranno ina una suite dell'albergo, la De Monfort (la piu' grande di tutta Londra, che un tempo ospitava addirittuta la Camera di consiglio del Parlamento!).
Ecco il programma:
Davide Oldani: Spaghetti pomodoro, basilico e Grana Padano selezione D’O e Pane, burro e sardine.
Antonino Cannavacciuolo: Cozze, aglio dolce, conserva di pomodoro San Marzano e Linguine di Gragnano calamaretti spillo e salsa al pane di Coimo. Ciccio Sultano: Spaghetti in salsa Taratatà e il Cannolo di ricotta
Davide Scabini: np
Massimo Bottura: Compressione di un ossobuco, ovvero Osso buco with saffron rice, always al dente.
Paolo Lopriore: Sgombro all’oro e Spaghetti freddi, sedano, uova di aringhe e anice.
La sera, il menu della Cena di gala e' altrettanto interessante e ovviamente all italian, costo della cena 200 euro prenotazioni identitalondon@lotuspr.co.uk. E per non farsi mancare nulla, il 19 all’Istituto Italiano di Cultura a Belgrave Square aarriva anche il panettone italiano, con l'associazione Re Panettone e il maestro dei lievitati Achille Zoia, che ho avuto il piacere di intervistare qualche anno fa.
Ma come dicevo, a Londra di cose interessanti ce ne sono parecchie - a parte la Frieze week che purtroppo liscio per un pelo, ma andro' lo stesso a vedere le varie mostre alla Tate Modern - e quindi ecco qualche anteprima delle cose che andro' ad assaggiare e qualche ricordo di mangiate recenti.
Gia' da tempo, la sorella foodie ha prenotato una cena da Zucca, nuovo ristorante italiano che si porta molto a Londra: il nome gia' mi piace e ci vado volentieri. So che suona strano, perche' di solito evito di andare a mangiare italiano quando sono all'estero, ma andro' a provare con molta curiosita' anche il nuovo Massimo Restaurant & Oyster Bar, il locale aperto da Massimo Riccioli all'interno del Corinthia Hotel. E poi, un altro suggerimento della sorella che mi attira tantissimo e dove spero davvero di riuscire ad andare, il Bar Battu, per amanti dei vini naturali (I do). E se c'e' tempo e non fa troppo freddo, un gelatino da Scoop of course...
Insomma, anche se le ormai famigerate classifiche degli utenti di Trip Advisors fanno registrare il sorpasso di York (York?!?) su Londra come meta gastronomica, a me pare che la capitale sia in ottima forma.
Lo dimostrano anche le due nuove, illustri stelle Michelin collezionate quest'anno dalle due nuove aperture eccellenti - che ho avuto la fortuna di provare - il fantastico Dinner by Heston Blumenthal con le sue fantastiche carotine (si, proprio le carote, ma come non le avete mai mangiate, e anche molto altro) e l'altrettanto valido Pollen Street Social di Jason Atherton, dove ho mangiato uno dei piatti a base di quaglia migliori di sempre - l'escabeche di quaglia con crema di fegatino di pollo, noci e semi - per non parlare della guancia di vitello - oh, quella guancia!!! - con lingua e filetto e purea di carote (again!) e rafano. Altro nuovo stellato britannico che ho avuto modo di provare, il (gastro)pub The Hand and Flowers di Tom Kerridge, di cui avevo gia' parlato anche qui.
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