Poi inizi a leggere nomi di stazioni piu' conosciuti, e ti rilassi.
Vico Equense, Sant'Agnello, Meta, Sorrento.
Il che - a seconda del tuo background o dei tuoi interessi - puo voler dire La Torre del Saracino, Il Buco, vacanze, mare, olio, limoni, fiordilatte.... O anche tutto questo, o quasi, e perfino di piu'.
Come che sia, arrivi a Sorrento e ti sembra subito che il cielo sia piu' blu, e che nel'aria ci sia un profumo di limoni, anche se gran parte dell'agrumeto che sorgeva qui e' stato cancellato per far posto alla citta' e alle sue piazze (che per fortuna, almeno, sono belle e accolgono i turisti con grazia).
Insomma, venire a Sorrento in un week end di maggio ti fa sentire subito in vacanza, anche se in realta' sono qui per "lavoro": sono stata invitata alla premiazione del Premio Sirena d'Oro, che da 9 anni premia i migliori oli extravergine Dop di tutta Italia valorizzandone la qualita' e la garanzia data dal marchio d'origine, e che quest'anno e' stato intelligentemente abbinato alla Borsa Valori del Territorio, una manifestazione che vuole "mettere a sistema" (come gia' hanno fatto ad esempio i comuni di questo territorio baciato da Dio e dai Tour Operator) tutte le eccellenze gastronomiche e agrolimentari della Campania.
Dopo la premiazione di ieri, oggi ho avuto la fortuna di poter scoprire qualcosa di piu' di questa bella citta' e i suoi dintorni, grazie all'ospitalita' del Comune di Sorrento e alla simpatia di alcuni colleghi locali. E' stata una giornata intensa.
Stamattina, visita al bellissimo Museo Correale di Terranova, di cui ignoravo l'esistenza, che custodisce numerose opere arte di tarsia lignea e dei maggiori esponenti della Scuola di Posillipo, ma anche un meravigliosa Deposizione di Andrea Vaccaro. Con l'occasione, ho anche scoperto che grazie all'incredibile fertilita' del suolo vulcanico, Sorrento ospita un agrumeto di classe A, vale a dire dove riescono a crescere 5 colture diverse: limoni, arance, ulivo, vite, noce. Da queste parti, gli olivi crescono ancora in gran parte sui terrazzamenti a picco sul mare, a fare da frangivento alle piante di agrumi, rappresentando una sfida ad ogni raccolta, oppure direttamente tra le piante degli agrumeti, dove crescono altissimi e sottili come da nessuna altra parte accade, per prendere il massimo della luce e lasciarne anche alle altre colture.
Dopo la cultura, dunque, passiamo alla terra. Un bus turistico aperto con tanto di soundtrack azzecatissimo ci posta verso Massa Lubrense.
L'azienda La Villanella sorge in quella che fu la tenuta di Achille Lauro, Villa Angelina. Qui veniva a riposarsi il Duce, che voleva per se’ il piccolo villino affacciato su Capri: come biasimarlo.
Oggi, l’azienda – che ospita anche un agriturismo e una villa per ricevimenti – è guidata da Tullio Esposito, che ne ha fatto non solo una bella realta’ commerciale ma anche una sorta di “museo all’aria aperta” delle tradizioni agricole della zona. Oltre all’oliveto – tutti alberi di Minucciola – le piante di limoni crescono protette dai pergolati realizzati interamente con pali di castagno che vengono boschi cedui della zona, trattati in modo naturale come un tempo e sistemati secondo le antiche tradizioni locali: allierti, trasversi e cavalli. Niente plastica e metallo, niente trattamenti chimici; tutta l’azienda è biologica dal 2010. il risultato sono limoni profumatissimi, un extravergine che odora di salvia e alloro con un carattere appena un po’ spigoloso, un luogo indimenticabile.
Per ingannare lo stomaco, giusto un assaggio di Provolone del Monaco Dop con le marmellate di arance e limoni della zona, e due chiacchiere con Gaetano Avallone, storico maestro degli assaggiatori d’olio campani e persona simpaticissima.
Prossima tappa: Sant’Agata sui Due Golfi, Don Alfonso dal 1890.
Ah che voglia di mare nostrano. Io pero' ad Oplonti ci sono stata!
RispondiEliminaVero ma chi ha fatto le scuole a Napoli non vale ;)
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