C'era bisogno di un libro di ricette di panini? Forse no, ma va detto che dopo che uno scopre i Pan'Ini di Ino e' difficile che poi si accontenti di formaggio e prosciutto dentro la rosetta. E allora ben venga qualche ispirazione in piu', contenuta nel libro insieme a interessanti informazioni su pane e companatico. Ma il libro di Maria Teresa Di Marco e Alessandro Frassica (creatore di Ino), edito da Guido Tommasi, e' stato soprattutto una (buona) scusa per divertirsi con gli amici, come mostrano eloquentemente le foto di Maurizio Maurizi: tante facce amiche, note e non - molte c'erano in carne ed ossa, dietro o davanti al banco, anche alla presentazione del libro venerdi scorso da Eataly Roma guidata da Nerina Di Nunzio - che mangiano, bevono e ridono.
Nerina Di Nunzio e Alessandro Frassica |
"Il panino è quasi un’anti-cucina, la scorciatoia nomade che permette di far presto e di non apparecchiarsi il pensiero di quel che c’è nel nostro piatto"recita la scheda del libro, e non si puo' non essere d'accordo. Senza l'angoscia e l'ansia da prestazione della cucina gourmet, chiunque si sente legittimato a sperimentare con quello che puo' andare in mezzo a due fette di pane, aiutato anche dal velo di mistero e privacy che l'involucro lievitato garantisce al contenuto. Le mie prime prove di autonomia culinaria, nei week end in cui rimanevamo da sole a casa io e mia sorella da adolescenti, furono i toast. Dopo un paio di volte a prosciutto e formaggio, decidemmo di provare a osare con qualcosa di piu' complesso e azzardammo un toast ai 4 formaggi (ma anche 3 o 5, quello che capitava) con erbette di Provenza: ci sembrava il massimo della ricerca gastronomica! Ma insomma, una volta oltrepassata la soglia delle sottilette, ci si apri' un mondo che non abbiamo smesso di esplorare.
Questo per dire che il panino e' l'ideale per improvvisarsi "chef" senza prendersi troppo sul serio ma facendo le cose per bene. E' quello che fa Alessandro Frassica nei suoi locali (a Firenze e Eataly Roma) e quello che hanno fatto gli amici - chef o meno - chiamati a raccolta per proporre nel libro le proprie "ricette". Qualcuno di loro era presente appunto anche da Eataly per un assaggio piu' che concreto della propria creazione.
Francesca Riganati ha proposto un panino "sentimentale" ma molto tosto (proprio come e' lei ;) ) dal nome (perdutamente legata alle ) Origini, in omaggio alle sue origini calabro-romane: ndujia, broccolo romanesco, pepe, olio e ricotta di pecora.
I fratelli Mirko e Sandro Maioli (della piadineria romagnola presente anche ad Eataly Roma) hanno proposto un panino dal nome scomponibile: Ro-Ma-Gna, omaggio a Roma, alla Romagna e perche' no anche al "magna'": espolosivo il mix di pancetta coppata di Mora Romagnola, crema di pecorino e pepe nero sulla falsariga della gricia.
Resta piu' legato al suio ruolo da chef (del ristorante Italia, all'ultimo piano di Eataly) il giovane Gianluca Esposito, che ha proposto un panino con semi farcito con hamburger di sugherello e crema di zucca, condita con la colatura di alici. Il piatto sporco nella foto preoccupava lo chef, ma fa parte del gioco del panino quello di sporcarsi le mani, figuriamoci il piatto!
Infine, Pasquale Torrente ha proposto un imponente panino in omaggio alla piu' grande istituzione gastronomica campana, 'O 'Rrrau' (sottotitolo pleonastico: con calma). Un quarto di sfilatino (!) farcito da un copioso assaggio di ragu, carne e sugo, memoria ancestrale (condivisa da quasi tutti i napoletani e non solo) del gesto temerario di fare la scarpetta nel sugo che ancora pippiava nella pentola, rigorosamente di nascosto da mamme e nonne.
Molte altre le facce amiche tra il pubblico, tutti beccati con il boccone in bocca, da Roy Paci alle mitiche girls di Food Confidential (e amiche). In conclusione, un ottimo regalo di Natale per amici gourmet e non, un panino e' per tutti!
Riganati e De Bellis |
Pasquale Torrente |
Arianna e Giada di Food Confidential + Arianna: say rrau'!! |
Roy Paci, sempre pronto a bere, mangiare e suonare! |
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