domenica 26 agosto 2012

Coromandel, da colazione a cena


l'essenziale e' invisibile agli occhi. E al palato?


Quando abbiamo deciso di andare a cena da Coromandel - una delle nuove aperture dell'estate romana, tutta al femmminile e a due passi da piazza Navona - la settimana scorsa, non andavo in cerca di "esperienze" gastronomiche, a dir la verita', ma solo di un posto tranquillo e carino - e dove si mangiasse bene, naturalmente - per passare una serata con un amico che non vedevo da tempo e con cui avevo un po' di cose di lavoro di cui parlare.
Insomma forse sarebbe stato meglio scegliere un posto gia' collaudato e piu' anonimo pero' alla fine la curiosita' ha prevalso e abbiamo deciso di provare Coromandel.
Risultato:
obiettivo centrato in pieno per la parte "tranquillo e carino" e aspettative superate per la parte "mangiar bene"! E adesso non vedo l'ora di avere occasione di tornarci per la colazione, che tra menu e foto
, potrebbe diventare la mia prossima fissa.


Infatti Coromandel e' aperto per colazione, pranzo e cena, che e' una gran bella cosa. L'ambiente e' decisamente insolito, a meta' strada tra un negozio di arredamento, una sala da te' d'altri tempi e una casa arredata da una padrona di casa un po' estrosa (in questo caso Katia Minniti, stilista) che ha mescolato tocchi etnici e vintage in un insieme decisamente particolare. Il servizio - oltre a Katia, una ragazza gentile, sorridente e preparata  - mai troppo invadente. A fine serata scopriamo che c'e' anche un tavolo nella saletta che affaccia proprio sulla cucina, volendo ci si puo' mangiare ma diciamo che con le temperature attuali, in mancanza di uno spazio all'aperto, e' decisamente meglio la sala piu' ampia. La carta dei vini e' tutta incentrata sul "naturale" e propone diverse scelte interessanti, anche tra le birre artigianali (anche se quasi tutte estere). Noi abbiamo assaggiato un "prosecco" fermentato sui lieviti che francamente non mi e' piaciuto per poi passare ad un ottimo Sauvignon francese che pero' mi ha lasciato come ricordo un mal di testa allucinante (ok, devo smettere di bere vino bianco!).

La cucina di Gaia Giordano, che avevo assaggiato in alcune occasioni ma un po' "a spizzichi e bocconi", mi sembra aver trovato la sua collocazione ideale, e mi ha colpita per la (apparente) semplicita' delle proposte e per il loro equilibrio, anche nelle proposte piu' azzardate come il risotto, di cui vi diro' dopo.

Intanto, va detto che le ragazze hanno scelto una strada abbastanza coraggiosa: se la colazione, come dicevo sembra temere pochi rivali per scelta e golosita', e le proposte per il pranzo (riportate ogni giorno su Facebook, menu di oggi:
Panino Pita e polpette al sugo euro 10, Gnocchetti acqua e farina con crema di zucchine euro 10, Fagiolini e patate euro 6, Verdure saltate euro 6, Budino al cacao euro 5) nella loro semplicita' dovrebbero accontentare e stuzzicare i gusti di tutti - quando le leggo durante la settimana e penso al mio panino made in Borgorose, invidio profondamente chi lavora in zona - la formula della cena e' decisamente piu' rischiosa: un menu fisso - che cambia spesso secondo mercato, ma quel che c'e' c'e' - di 5 (mi sembra) portate a 35 euro (che volendo possono diventare 28 scegliendo le porzioni "da assaggio") e uno "a scatola chiusa", di 9 portate, il percorso dello chef (a 55 euro).

Noi, ovviamente  - dicevamo della curiosita' - abbiamo scelto quest'ultimo:

per cominciare, una buonissima "insalatina" di mazzancolle con frutta e verdura, molto "nordica" nell'aspetto, pulita e fresca nei sapori, davvero un ottimo inizio!
Poi i fiori con salsa di alici, fiori di zucca in pastella accompagnati da una salsa di alici molto intensa, ma modulabile (nel senso che ne potevi prendere quanta ne volevi intingendoci il boccone ).
A seguire, il tonno di coniglio con zenzero, mele e zucchine, interessante versione della tipica ricetta piemontese resa piu' fresca e vivace dall'aggiunta di frutta e verdura e dalla sapiente e moderata presenza dello zenzero.





Molto buono il polpo e patate, esemplare nella sua semplicita' e dalle e consistenze azzeccate. Interessante sulla carta ma meno riuscita a mio parere l'orata arrosto con cicoria e pesca appena piccante, in cui i vari ingredienti mi sono sembrati un po' slegati fra loro.


E qui arriva il bello. Prima del dessert (e predessert) ci vengono serviti due assaggi di primi: i ravioli di melanzane con pomodori infornati (buoni e dai sapori intensi, soprattutto quello affumicato delle melanzane, forse la presenza di un qualcosa di "lattico" e cremoso avrebbe reso il piatto un po' piu' rotondo ma in questo modo rimane piu' leggero e coerente alla linea guida dell'essenzialita' che si ritrova in tutto il menu) e il risotto con Carrou (un formaggio valdostano) friggitelli e scorza di limone.
 


Al di la' della scelta di servire "i primi dopo i secondi" (per permettere di arrivare fino in fondo al percorso, ci spiegano, ed evitare di riempirsi subito troppo con la pasta) scardinando le regole del menu italiano e sfidando le italiche abitudini, soprattutto il risotto - che e' uno dei piatti che mi e' piaciuto di piu' - e' decisamente una scelta poco "facile" da inserire in un menu a sorpresa e in qualche modo obbligato. Cottura al limite - chicchi croccanti e perfettamente divisi uno dall'altro - e un sottofondo amaro che dava freschezza al piatto nonostante la cremosita' del formaggio, con un nonsoche' di orientaleggiante nel risultato complessivo, per me era un piccolo capolavoro ma capisco che potrebbe non piacere a tutti. Da parte mia, apprezzo molto la coerenza e il coraggio di seguire la propria strada, in generale e soprattutto in cucina :)



Chiusura felice con il predessert - un sorbetto di fragole e olio extravergine d'oliva servito in una deliziosa tazzina da caffe' - e poi con il buonissimo dessert: il gazpacho di frutti di bosco con crumble di cacao e menta.


Freschezza, acidita', dolcezza, croccantezza, golosita'... ogni cosa al posto giusto, facile a dirsi ma difficilissimo a farsi, per un dessert che mi e' piaciuto moltissimo nonostante di solito non ami le consistenze gelatinose e affini.

Insomma, io ci torno: a colazione, pranzo e cena!

Coromandel
via di Monte Giordano 60/61
tel. 06.68802461
chiuso lunedi'




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