domenica 2 ottobre 2011

9 chef per una cena Reale... e "buona"

Finalmente sono riuscita ad andare al Reale nella sua nuova sede di Castel di Sangro, a Casadonna. Un progetto ambizioso e coraggioso quello di Niko e Cristiana Romito - che proprio il giorno della cena di cui sto parlando ha fatto una scappata a Milano a ritirare il premio come Miglior Maitre d'Italia per la guida Identita' Golose -, restaurare un monastero abbandonato per trasformarlo in un complesso dedicato alla gastronomia e al bien vivre (ristorante gourmet, sala per cerimonie, camere, scuola di cucina, vigna).


Sul locale e' stato gia' scritto tanto, c'e' a chi piace e a chi no, io trovo che Niko e Cristiana abbiano fatto bene a restare coerenti al loro stile minimalista, fatto di linee pulite e tanto bianco, che in fondo si adatta anche all'atmosfera "monastica" del luogo, anche se qualche tocco di calore in piu' forse non guasterebbe

Ma in realta' non posso e non voglio parlare del Reale - ne' del luogo ne' della cucina - perche' lunedi scorso era una serata un po' particolare in cui Casadonna ha accolto 9 grandi chef (incluso Niko) tra i Jeunes Restauraeurs d'Europe per un menu unico e per uno scopo speciale: raccogliere fondi per la ristrutturazione e l'arredamento di una delle camere del Santobono Pausilipon di Napoli, il piu' grande ospedale pediatrico del Sud Italia, curata dalla SOS Sostenitori Ospedale Santobono Onlus.

Il tema della serata era "150... e non li dimostra" ennesimo omaggio al 150 anniversario dell'unita' d'Italia, e in effetti il supermenu metteva insieme - nei piatti e nei vini abbinati - diverse eccellenze provenienti da tutta Italia e anche da oltre confine.


Dopo un aperitivo con la Duchessa, siamo partiti con le ottime triglie alla scapece espressa di Nicola Fossaceca, chef del Metro' di San Salvo Marina, accompagnate da un fantastico Ferrari Riserva 150°, bottiglia celebrativa in 1861 esemplari numerati della vendemmia 1999 di uve chardonnay dei migliori vigneti della famiglia Lunelli: ottimo piatto - con una piacevole salsa leggermente agra a ostituire la pesante presenta dell'aceto che di solito caratterizzza questa preparazione - e ottimo abbinamento. Non mi ha convinta tantissimo invece il gelato di arrosto di coniglio, caviale Oscetra, lamelle di zucchine con salsa vegetale e tuorlo d'uovo biologico di Ernesto Iaccarino , un piatto secondo me abbastanza slegato e poco appetitoso, servito con il Berlucchi Cellarius 2007.


Collaudatissimo e sempre fantastico il risotto al pomodoro cuore di bue con limone candito, calamaretti e provola affumicata di Gennaro Esposito, un piatto che non smetterei mai di mangiare e che ogni volta che riassaggio mi rende felice, proposto con Cutizzi 2009 di Feudi di San Gregorio. Davvero molto buone - anche se servite inspiegabilmente fredde, e se era una scelta voluta non l'ho capita - le ruote pazze allo stoccafisso e cavolfiore con olive nere, capperi e pomodori essiccati di Nicola Portinari de La Peca abbinate al Vigna di Capestrano 2009 di Valle Reale.

Interessante e molto equilibrato il vitello con bottarga e crema di ricotta  di Emanuele Scarello, chef de Agli Amici e presidente in carica dei JRE Italia servito con il  Tullum Rosso 2009 di Feudo Antico, azienda abruzzese.
Tra parentesi, ad un certo punto della serata mi sono sentita chiamare e ho realizzato che la bella signora che mi stava servendo i piatti era Marzia Buzzanca, l'infaticabile chef-pizzaiola di Percorsi di Gusto, che per l'occasione non si e' certo tirata indietro a dare una mano per una giusta causa.
Ma sicuramente il piatto della serata e' stato l'Omaggio all'Italia di Tomaž Kavčič, presidente dei JRE Slovenia: scenografico, originale - lontanissimo da retorici e banali piatti tricolori - e buonissimo, il suo omaggio consisteva in un centrotavola con erbe, bacche e arbusti raccolti nei boschi abruzzesi con un fondo allo zafferano da cui si sprigionava (versando al momento da appositi innaffiatoi dell'azoto liquido, o meglio credo che si trattasse di acqua e ghiaccio secco perche' mi sembra un po' pericoloso versare azoto liquido a tavola...) abbondante fumo profumato allo zafferano che invadeva tutto il tavolo, compresi i piatti serviti ad ogni commensale con del gelato al fiordilatte con salsa allo zafferano e una fresca zuppa composta da 7 tipi di frutta e 5 di verdura. Molto Blumenthal style!

La cena e' proseguita con altri due dessert, la Sinfonia d'Autunno di Alfonso Caputo - bicchierino con frullato di fico d'india, pera con ricotta e cioccolato e fico speziato cotto nella carta fata, per me tutto troppo dolce e mal presentato, probabilmente a causa dei tempi e del numero di commensali troppo elevato - e il gustoso baba' napoletano di Agostino Iacobucci, chef de La Cantinella di Napoli, che era buonissimo ma eccessivo alla fine di una cena cosi'! L'ho dovuto lasciare...

Infine, la sorpresa di Niko Romito erano delle bombe fritte al momento, da portare a casa per la colazione del giorno dopo (o da mangiare li', per chi ce la faceva...) ma io non sono riuscita ad accaparrarmene una... ma tornero' presto al Reale per assaggiare la sua cucina made in Castel di Sangro!

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