giovedì 21 luglio 2011

Cosa c'e' di nuovo (o comunque di buono) a Londra/2 : Dock Kitchen


E torniamo a Londra, e al cibo londinese (e dintorni). Per i festeggiamenti familiari, la scelta e' ricaduta sull'ottimo Dock Kitchen dove ero gia' stata quest'inverno. Stevie Parle, il cuoco, e' un simpatico e giovane cuoco giramondo che vive (viveva fino alla nascita del figlio) su una barca sul Tamigi e fino a un paio di anni fa intervallava i viaggi con il lavoro in un pop up restaurant a Londra. Poi in societa' con il designer Tom Dixon-  che si e' pure costruito la sua "casa-torre" in una ex cisterna dell'acqua di fronte - ha aperto questo locale. 

Nella zona meno fighetta di Portobello, una volta finite le case superlusso dei vip locali, il Dock Kitchen e' un ex capannone che si affaccia su un canale del Tamigi, ed e' praticamente uno dei pochi ristoranti londinesi a poter vantare uno spazio all'aperto per aperitivi e cene (tempo permettendo) o anche per il settimanale mercatino di frutta e verdura che viene ospitato qui. Dentro, il grande spazio e' arredato con lampadari e altri oggetti di grande effetto, tavoli apparecchiati semplicemente ma con cura, scaffali pieni di prodotti (soprattutto italiani, dalla pasta all'olio) e, nel mezzo, la grande cucina a vista (e "a naso") dove Stevie e i suoi preparano i piatti ispirati alle diverse cucine del mondo. Il menu prevede una scelta alla carta e un menu fisso (a circa 40 sterline) che cambia spesso in base al mercato e alla stagione. 

Noi abbiamo scelto il menu Wild Food basato in gran parte sulle materie  prime provenienti da un fornitore del Kent che gli manda quel che raccoglie tra prati, boschi e coste del Sud dell'Inghilterra. 

Ottima partenza con il wild kibbeh, un piatto tradizionale libanese a base di grno spezzato fiori, germogli e foglie. Saporito, fresco e delicato, con un lieve tocco speziato dato dallo za'tar (mix di semi di sesamo, origano, timo, peperoncino e altre erbe). Buono!

Proseguiamo con una delle specialita' di Stevie ispirata all'Italia, gli gnudi di ricotta di bufala maggiorana, pinoli e scorza di limoni di Amalfi. Ancora piu' buoni della versione provata precedentemente (con limone, pinoli e agretti) i tre gnudi nel piatto conditi solo con olio extravergine italiano (per nulla invadente ma piccantino,  non so se al naturale o per una leggera infusione di peperoncino)  erano davvero tre bocconi di felicita'. Non posto la foto perche' e' davvero brutta, causa luce non ottimale e poca...presenza scenica. I piatti di Stevie Parle sono fatti piu' per essere mangiati che per essere guardati, la mise en place nel piatto e' poco piu' che casalinga ma vi assicuro che non si sente la mancanza di maggior attenzione all'estetica!


Segue il riso pilau con funghi (morchelle o spugnole, e galletti scozzesi), zafferano e cumino nero selvatico, una specialita' del Kashmir. Anche questo molto buono, giustamente speziato e per nulla pesante, anche se la scelta di far seguire tre "primi" (e' vero che negli gnudi non ci sono carboidrati pero'...) puo' sembrare un po' strana. 
E arriviamo alla parte proteica della serata: un ottimo rombo arrostito sul finocchietto selvatico servito con diverse "verdure marine" tra cui l'astro marino (sea aster)  salicornia (samphire) e porcellana di mare (sea purslaine o Halimione portulacoides). Un piatto dai sapori molto puliti e molto "marini" senza avere eccessi di iodio, dalla cottura perfetta che rispettava la materia prima ittica, cosa davvero insolita a queste latitudini (o piu' che altro, ovunque fuori dall'Italia...). Da bere, per meta' tavolo un Muscadet francese e per l'altra meta' (la mia) un buon Pinot Grigio Ramato Vigneti delle Dolomiti della Cantina d'Isera, dall'insolito colore rosato e dai profumi piacevoli.

Gran finale con il dolce - con tanto di candeline! - scelto dalla festeggiata: una goduriosa torta morbida al cioccolato accompagnata da un fresco yogurt piacevolmente acidulo a stemperarne la dolcezza. Devo dire che raramente ho visto una tavolata cosi' cosmopolita (tre italiane, quattro tre inglesi, un francese, un brasiliano, un neozelandese e una anglo-asiatica) concordare a pieno sulla bonta' del cibo. Bel colpo Stevie! :)

THE DOCK KITCHEN
Portobello Docks
344/342 Ladbroke Grove
Kensal Road W10 5BU
www.dockkitchen.co.uk

3 commenti:

  1. Ciao Luciana,alla fine anche tu hai ceduto al fascino del foodblog!Ne sono felice...mi è dispiaciuto non vederti più a Roma. Spero di rivederti e di seguire qualche tuo consiglio culinario...una bacio

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  2. Una bella e ottima cena. Stevie non abita più su barcone ma ad hackney causa nascita pargolo. A tavola c'era anche un neozelandese (David) :)

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  3. Cavolo, neozelandsese, mi sono dimenticata!Ora correggo....Chiara in realta' Troppobuono1 era stato uno dei primi foodblog italiani ;) grazie per la visita!

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