sabato 22 marzo 2014

Una Birra (del Borgo) da Sora Maria & Arcangelo



Confesso, aspettavo da tempo una buona "scusa" per tornare a Olevano Romano da Sora Maria & Arcangelo, storico ristorante (o trattoria) dove Giovanni Milana prepara piatti ormai entrati nel mito come i famosi cannelloni. Cosi', quando mi hanno accennato della serata organizzata dagli amici di Taberna insieme agli altri amici di Birra del Borgo proprio li', non ci ho pensato su troppo a farmi convincere!
L'idea alla base era quella di celebrare in un'unica serata la buona cucina e la buona birra artigianale: sodalizio che e' alla base di tutta l'attivita' della Taberna di Palestrina (se non lo conoscete, andateci! E niente paura se proprio non ne volete sapere di birra ci sono anche buoni vini laziali), ma certo e' che sposare alcune tra le birre piu' particolari del birrificio reatino ai piatti del ristorante di Olevano (che comunque ne ha diverse in carta, oltre a un'interessante e vasta scekta di etichette di vino) era un'idea davvero intrigante.


Visto che poi io per Birra del Borgo ci ho lavorato per due anni, e le loro birre le conosco bene, diciamo che la serata non aveva davvero margini di delusione. Insomma, dopo aver incredibilmente superato indenni il traffico in uscita da Roma, siamo arrivati quasi in orario a Olevano dove abbiamo ritrovato un bel po' di vecchi amici, altro ingrediente fondamentale per una serata piacevole, tra cui Marco Valente (consorte) della Taberna e Leonardo Di Vincenzo in persona, ormai in procinto di partire per l'Australia ad avviare la sua nuova avventura brassicola down under.

E certo gli amici sono importanti, ma noi avevamo davvero fame quindi il momento piu' bello e' stato quello in cui sono iniziati ad arrivare in tavola i piatti! A proposito, davvero complimenti allo staff del ristorante che e' riuscito a garantire un servizio rapido e attento nonostante le diverse salette fossero completamente piene (e si sa, i bevitori di birra a una certa possono diventare molesti ;) ).


Partiamo con la Duchessic, birra "acidofila" nata dall'incontro tra la Duchessa di Borgorose e un lambic di un anno di Cantillon, servita insieme a quello che e' un grande classico della Taberna sembre buonissimi: gli "involtini primavera" con verdure e composta di cipolle alla birra.





Una sorta di benvenuto dello chef in omaggio ai co-organizzatori della serata: buonissimo, ma non fa che aprirci lo stomaco. Quindi accogliamo con grande felicita' l'antipasto vero e proprio, che per me e' anche in assoluto il piatto della serata: il Cheeseburger di manzo stile kobe con broccoletti saltati e Fiocco della Tuscia con pane ai tre cereali e maionese alla paprika dolce. Buonissimo in ogni sua parte e con un risultato d'insieme straordinario, perfetto in abbinamento con la luppolata e profumatissima Reale Extra. Avete presente le infinite e noiosissime classifiche dei "migliori hamburger di...."? Ecco, lasciate perdere e venitevelo a mangiare (posto che Giovanni decida di metterlo in carta) qui un hamburger coi fiocchi, anzi col Fiocco ;)


L'abbinamento successivo potrebbe far pensare di aver fatto un "passo indietro" come intensita'. Ma se sulla birra questo e' vero - qui troviamo la buonissima Enkir, una saison con questo cereale antico che dona profumi inediti - il risotto fatto con
Riso Acquerello invecchiato 1 anno Asparagi e blu di bufala del Lazio e' decisamente piu' strong del previsto grazie alla presenza del formaggio, un erborinato di bufala ricco di sapore e grassezza.





Lo stufato di guanciola di manzo al cucchiaio allImperiale (altra birra made in Borgorose, dal carattere piuttosto importante e perfetta per questo tipo di preparazioni) con polentina di mais Biancoperla “Presidio Slow Food” e verze brasate non mi ha convinta fino in fondo: la carne era buonissima e tenerissima (niente cotture sottovuoto da queste parti, ma tante ore sul fuoco cone si faceva una volta) ma la polenta e' un po' troppo dura e dopo tanti piatti a base di carboidrati forse era superflua. Interessante l'abbinamento con la Perle ai Porci, l'Oyster Stout di Borgo fatta aggiungendo ostriche, telline e cannolicchi (!) in bollitura, anche se io ci preferisco gli abbinamenti "marini".




Cosi' come non mi hanno entusiasmato i formaggi "birraioli" proposti in abbinamento con la poderosa Old Antonia (
Irish Cheddar Porter cheese, Blu del Birraio e Ubriaco alla birra). 





Buonissimo (e bellissimo) invece il dessert: la friabilissima e golosa Tartella di frolla bretone (fatta con la farina Trebula del Mulino Poggi, una farina per dolci che a quanto ho capito nasce da' un mix di cereali e legumi) alle fragole nella loro salsa con crema di vaniglia naturale abbinata alla Rubus. Dolce davvero buonissimo (anche per me, che non amo i dolci-dolci), ma confesso che la birra non l'ho bevuta perche' non e' decisamente la mia preferita (dolce-acida, quindi tutto il contrario di come mi piace!) e non mi convinceva troppo nemmeno l'abbinamento. Ma magari mi sbaglio!

 
Gran chiusura con le bombette fritte impastate con la ricotta di bufala, di cui ho potuto fare solo un assaggio. Per il resto, una grande cena anche quasi totalmente gluten free (a parte le birre, ovviamente, di cui ho fatto piccoli assaggia!) il che per me non guasta mai!


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