mercoledì 1 gennaio 2014

Emozioni del 2013 (quelle di pancia, che il cuore e' un'altra storia)


Anche quest'anno gli amici di Identita' Golose hanno chiesto a me e ad altri 63 colleghi di segnalare quale fosse stata la piu' grande emozione (gastronomica, s'intende) del 2013. Potrebbe sembrare una scelta non semplicissima, soprattutto per chi come me e' sempre in giro a mangiare. In realta' non ho avuto troppa difficolta' a indicare la mia "emozione" perche' purtroppo, anche se di piatti buonissimi e sorprendenti ne ho assaggiati naturalmente tanti, non e' poi cosi' frequente mangiare qualcosa che sia davvero capace di colpire non solo il palato ma anche, in qualche modo, lo spirito.


Ecco perche' non ho avuto troppi dubbi a indicare d'impulso un piatto di Cristiano Tomei, lo chef dell'Imbuto di Lucca. Ci sono stata due volte nel 2013, e in entrambe le occasioni non solo ho mangiato benissimo, ma mi sono divertita. Si, divertita: forse non ho fatto l'esperienza gastronomica della vita, ma ho passato due ore (ok, diciamo quattro!) in un posto unico - seduta a tavola fra i quadri esposti al Museo di Arte Contemporanea Lu.C.C.A. - mangiando piatti capaci al tempo stesso di sorprendere, intrigare, far sorridere, spiazzare, interrogare, senza mai fare la minima fatica a spazzolare tutto quel che c'era nel piatto. Tra i numerosi assaggi, quello che mi e' rimasto piu' impresso e' appunto il piatto che ho indicato per Identita' Golose: il Riso con camomilla, pescatrice, erbe selvatiche e pigna. Un delicato e incisivo, al tempo stesso, mix di mare, bosco e campagna che vorremmo tanto provare a replicare a casa se lo chef si decidesse a darmi la ricetta ;)

Visto pero' che Tomei era stato citato anche da altri - e qualcosa vorra' pur dire, no? - avevo provato a pensare anche alle altre emozioni forti del 2013. Visto che alla fine e' stata tenuta per buona la mia prima scelta, posso condividere qui le altre, che sono state altrettanto indimenticabili. La richiesta era di non segnalare "i soliti noti", e in effetti le emozioni piu' grandi non sempre sono state nei grandissimi ristoranti, anche se naturalmente qualche emozione stellata c'e'! Ma trattandosi in questo caso di un post sul mio blog personale, posso aggiungere anche qualche emozione "privata" che naturalmente non ha grande rilevanza gastronomica per il pubblico ma di certo l'ha avuta per me. E visto che nel frattempo e' passato anche qualche altro giorno, ho fatto in tempo anche a fare qualche altro assaggio interessante!

Allora, ecco un po' di emozioni a casaccio:


- l'estratto di barbabietola tortelli di Parmigiano e polpettine croccanti di pollo di William Zonfa a Magione Papale che soprende per avvolgenza ed equilibrio di sapori




- la voluttuosa “foresta” (risotto di quinoa con funghi di stagione e crema al Parmigiano) di Mauro Colagreco al Mirazur di Mentone, sintesi delle diverse culture ed esperienze dello chef

- l'ardito Cuore di Fassona ed erbe aromatiche, aji panca e avocado di Roy Caceres al Metamorfosi di Roma, dalla cottura millimetrica e il sapore indimenticabile
- l'Alifana, pizza bianca con cipolle di Alife, pancetta e scamorza sfornata da Franco Pepe (Pepe in Grani, Caiazzo): incredibile fusione di sapori semplici ma intensi che racconta un territorio 


- i Bottoncini alla birra scura, cacao, Pecorino Romano Gran Riserva e medley di pepe di Cristina Bowerman da Glass, un piatto che definirei seducente e lussurioso quanto gli ormai classici Raviolini di parmigiano 60 mesi e burro d’Isigny che non avevo ancora assaggiato!


- Il Breg di Josko Gravner bevuto con la minestra di broccoli e arzilla fatta in casa da Marco, il mio personal chef :) 


- gli spaghetti con i ricci (come sopra, sempre opera di Marco) pescati a Santa Marinella in una mattina di agosto, portati a casa, aperti e mangiati in giardino



- la ribollita home made, il primo pranzo serio fatto nella casa nuova di Monteverde. Pero' era piu' buona il giorno dopo!


- il gel di vitello, porcini secchi, mandorle, rosmarino e tartufo nero di Niko Romito al Reale Casadonna: non e' un piatto nuovissimo ma l'ho assaggiato per la prima volta un mesetto fa e mi la lasciato senza parole. Come sempre intensita' e nettezza dei sapori sono la cifra dei piatti di Niko, in questo caso con un risultato complessivo davvero incredibile.


- la Ricciola cruda, crema di porro al lemongrass, violetta e amaranto fritto di Moreno Cedroni alla Madonnina del Pescatore, uno dei piatti del bellissimo pranzo a Senigallia del 31 dicembre. In un solo boccone Moreno ci fa fare un viaggio spazio temporale in Vietnam riportandoci con la mente al nostro bellissimo viaggio del 2012. Ma siamo affacciati sull'Adriatico e questa e' una fantastica ricciola, altro che pangasio!


- i cappelletti di castagne in infuso di camomilla di Piergiorgio Parini, nel ricco e complesso menu di Capodanno al Povero Diavolo.

- la focaccia dolce di Claudio Gatti con cui avevamo dato il benvenuto al 2013 a Ilune lo scorso Capodanno, riassaggiata diverse volte durante l'anno! 

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